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Un’indagine lampo condotta da Gay.it in collaborazione con Arcigay ha raccolto le opinioni di 1000 persone LGBTQIA+ in tutta Italia, esplorando l’impatto delle recenti decisioni di alcune multinazionali di abbandonare le pratiche di Diversità, Equità e Inclusione (DE&I) e di eliminare il fact-checking dalle loro piattaforme.
I risultati rivelano un diffuso senso di disillusione: il 72% degli intervistati considera la decisione di aziende come Meta, McDonald’s e Amazon un significativo passo indietro per la diversità e l’inclusione, mentre solo il 10% la vede come un’opportunità per concentrarsi su altri aspetti aziendali.
Riguardo alla scelta di Meta di rimuovere il fact-checking, il 72% teme un aumento della disinformazione, mentre il 45% dichiara che continuerà a utilizzare i social, ma con maggiore attenzione. Il 36%, invece, intende dedicare meno tempo a queste piattaforme, preferendo spazi digitali più sicuri e autenticamente LGBTQIA+.
Le scelte aziendali influenzano anche i comportamenti di consumo: il 54% degli intervistati afferma di voler cercare alternative più inclusive, e il 67% è meno propenso a raccomandare i brand coinvolti. Le motivazioni percepite dietro queste decisioni includono pressioni politiche (59%), una diminuzione della sensibilità verso la diversità (27%) e risultati non soddisfacenti delle politiche DE&I (14%).
Questi dati evidenziano un crescente desiderio della comunità LGBTQIA+ di sostenere aziende i cui valori siano realmente in linea con il rispetto della diversità e dell’inclusione, rendendo le scelte di consumo un mezzo per promuovere questi principi.
Dettagli completi del sondaggio: https://www.gay.it/diversity-dopo-lo-stop-delle-multinazionali-comunita-lgbt-boicotta