
Il 7 maggio scorso, in occasione di una conferenza stampa organizzata nella sede della Commissione Europea a Roma, i referenti della Campagna ICE “My Voice, My Choice”, una petizione per chiedere l’accesso sicuro all’aborto in tutta Europa, hanno presentato i risultati dopo un anno di attività. In Italia la campagna è sostenuta da 52 organizzazioni, tra cui Oxfam Italia, Cospe, Ass. Luca Coscioni, Action Aid, e altre. La mobilitazione, online e F2F, ha raggiunto risultati impressionanti: sono state raccolte più di 1,2 milioni di firme da 20 paesi europei! Le firme sono state ora consegnate alle Istituzioni del Parlamento e della Commissione Europea per una presa in carico della richiesta: istituire un fondo per rendere gratuito e legale l’aborto. Ad esempio, in Austria e Germania per accedere all’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) bisogna pagare, mentre in Polonia e a Malta è un atto considerato illegale.
La campagna ha dimostrato una presa di consapevolezza da parte dei e delle cittadine sul problema della negazione di questo diritto e sulla necessità di reclamare l’autonomia di scelta sul proprio corpo. Durante la conferenza stampa sono intervenuti rappresentanti delle organizzazioni e dei partiti politici che hanno sostenuto la campagna sottolineando i rischi degli aborti clandestini sulla salute delle donne in tutte le loro diversità. Nel corso degli interventi sono stati evidenziati differenti aspetti che impattano sull’accesso a questo diritto: la correlazione tra gli aborti non sicuri e il livello socio-economico delle donne coinvolte, la mancanza di un’informazione capillare e chiara, ed un tasso di obiezione di coscienza troppo elevato nelle zone più a rischio del nostro Paese. Inoltre, si è posta l’attenzione sulla corretta ed effettiva applicazione della L.194 e sulla necessità di inserire il diritto all’IVG tra quelli costituzionali.
Sostenere i diritti sessuali e riproduttivi delle donne in tutte le loro diversità, rivendicare il diritto di decidere sul proprio corpo (PersonalToPowerful), è un dovere imprescindibile per raggiungere un’effettiva parità di genere!