Fedeli LGBTQIA+ alla Porta Santa: Giubileo tra inclusione e polemiche - Connecting Spheres

Fedeli LGBTQIA+ alla Porta Santa: Giubileo tra inclusione e polemiche

Roma, 6 settembre 2025 – Un momento storico per la Chiesa cattolica si è consumato ieri nella Basilica di San Pietro. Per la prima volta, oltre 1.300 persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+ hanno attraversato la Porta Santa durante il Giubileo 2025, partecipando a una messa solenne, una veglia e una processione che hanno segnato un precedente senza eguali nella storia vaticana. 

Un pellegrinaggio ‘non ufficiale’ ma significativo 

L’iniziativa è stata promossa dall’associazione “La Tenda di Gionata”, con il sostegno di altre organizzazioni cattoliche LGBTQIA+. Nonostante sia stato inserito nel calendario ufficiale dei pellegrinaggi giubilari, l’evento mantiene un carattere autonomo rispetto alla Santa Sede. Il via libera sarebbe arrivato attraverso un incontro riservato tra il vescovo Francesco Savino e Papa Leone XIV, che avrebbe dato il suo consenso implicito all’iniziativa. 

Un iter travagliato 

Il percorso verso il pellegrinaggio non è stato lineare. L’evento era inizialmente comparso nel calendario ufficiale vaticano, per poi sparire misteriosamente dal sito web, scatenando proteste e incomprensioni. Gli organizzatori hanno denunciato la mancanza di spiegazioni ufficiali, mentre alcuni media hanno definito “schizofrenica” questa oscillazione tra apertura e retromarcia. 

Alla fine, il pellegrinaggio è stato riconfermato, ma l’episodio ha evidenziato le tensioni interne alla Chiesa su questi temi. 

Le reazioni: tra entusiasmo e resistenze 

La stampa italiana ha reagito con toni diversi all’evento. Testate come Repubblica e Rai News hanno mantenuto un approccio sobrio, limitandosi a riportare i fatti e riconoscendo la portata storica dell’iniziativa. 

All’opposto, la rivista cattolica progressista Adista ha salutato il pellegrinaggio come un segno di liberazione e ‘restituzione di dignità’, richiamando il senso biblico del Giubileo come anno della giustizia sociale. 

Non sono mancate le critiche dai settori più conservatori del mondo cattolico, che hanno denunciato l’iniziativa come una deriva dottrinale e un’inappropriata ‘etichettatura’ dell’identità dei fedeli. 

Storie di riconciliazione  

Molti partecipanti hanno raccontato di aver vissuto l’attraversamento della Porta Santa come un momento di profonda riconciliazione personale. Alcuni hanno ricordato figure tragiche come quella di Alfredo Ormando, lo scrittore che nel 1998 si diede fuoco in Piazza San Pietro per il conflitto irrisolto tra la sua fede e la sua identità sessuale. 

“Per la prima volta non mi sono sentito invisibile nella mia Chiesa”, ha dichiarato uno dei pellegrini. “Questo non è solo un gesto simbolico, ma la dimostrazione concreta che nessuno deve sentirsi escluso dalla misericordia di Dio”. 

Il silenzio di Papa Leone XIV 

Significativa è stata l’assenza di una presa di posizione pubblica da parte di Papa Leone XIV sul pellegrinaggio. Il Pontefice, pur non partecipando direttamente all’evento, avrebbe dato segnali privati di supporto, mantenendo la linea di “accoglienza senza cambiamento dottrinale” inaugurata dal suo predecessore Francesco. 

L’assenza di un incontro diretto tra il Papa e i rappresentanti della comunità LGBTQIA+ sottolinea tuttavia i limiti di questa apertura, che rimane confinata in un ambito semi-ufficiale. 

Uno sguardo al futuro 

Il Giubileo arcobaleno del 6 settembre 2025 rappresenta un punto di svolta simbolico nella relazione tra Chiesa cattolica e comunità LGBTQIA+. L’entusiasmo dei partecipanti e il significato spirituale dell’evento testimoniano un desiderio autentico di inclusione che attraversa una parte significativa del mondo cattolico. 

Tuttavia, le ambiguità istituzionali e le resistenze dottrinali suggeriscono che la strada verso una piena accoglienza sia ancora lunga. Il vero banco di prova non è solo l’attraversamento di quella Porta Santa, ma la capacità della Chiesa di tradurre quel gesto in una prassi pastorale quotidiana che sappia accogliere ogni fedele senza distinzioni. 

Il prossimo appuntamento sarà osservare se e come la Chiesa saprà dare continuità a questo momento storico, trasformando un’eccezione in una nuova normalità. 

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