Le persone che si identificano lesbiche, gay, bisessuali, transgender, intersessuali e queer costituiscono un gruppo eterogeneo che si trova a subire e affrontare violazioni dei diritti umani legate all’orientamento sessuale, identità di genere e/o caratteristiche sessuali, ma anche molteplici discriminazioni e violenze – in maniera intersezionale – fondate sul colore della pelle, l’origine etnica, la disabilità, l’età, la nazionalità, la religione, e la condizione economica.
Queste violazioni sono le più diffuse e sottostimate in tutta Europa, con casi gravi in paesi come l’Italia, che in base all’indice di ILGA Europe 2024, si posiziona al 35° posto su 49 paesi valutati per gli standard legali e l’impatto delle leggi e delle politiche sulla vita delle persone LGBTQIA+.
Nonostante le organizzazioni per i diritti umani, le associazioni LGBTQIA+, i centri antiviolenza, i servizi anti-tratta, le associazioni per i diritti dei bambini, siano impegnate quotidianamente in prima linea per il contrasto alle disuguaglianze e alle violenze, e per favorire l’inclusione, queste organizzazioni della società civile soffrono dell’assenza di riconoscimento del loro ruolo e delle loro competenze da parte dei servizi e delle istituzioni pubbliche nella tutela dei diritti delle persone LGBTQIA+.
Questo limita il loro potere di azione e la possibilità di avere un maggior coinvolgimento all’interno dei processi di policy making. Tra le maggiori sfide emerse c’è soprattutto la mancanza di una progettualità a livello strutturale in questo ambito, dalla quale deriva la carenza di fondi che possa assicurare un’adeguata presa in carico e la sostenibilità agli interventi.
L’azione Connecting Spheres, pertanto, si propone di rafforzare le Organizzazioni delle Società Civile in Italia, con un effetto di scala anche a livello europeo attraverso il coinvolgimento di almeno altri tre paesi dell’Unione Europea, per prevenire e rispondere efficacemente alla violenza di genere, attraverso servizi diretti alle persone sopravvissute e/o a rischio, e attività di formazione e sensibilizzazione. In linea con la Strategia europea per l’uguaglianza LGBTIQ 2020-2025, l’azione mira a promuovere una società più equa – dal punto di vista delle differenze di genere – in Italia e in Europa, garantendo che le persone LGBTQIA+ possano vivere libere dalla violenza in tutte le sfere della vita.
Connecting Spheres supporta le OSC e le loro reti attraverso il sostegno finanziario, lo sviluppo di capacità tecniche e tematiche, la promozione dell’apprendimento tra pari, il networking multilivello e azioni di advocacy a livello nazionale ed europeo. Le Organizzazioni della Società Civile che beneficiano del contributo, sosterranno a cascata i bisogni delle persone LGBTQIA+, sopravvissute e/o a rischio, nel garantire l’accesso ai sistemi di protezione, favorire percorsi di inclusione e promuovere un cambiamento culturale anti-discriminatorio.
L’azione ha come obiettivo specifico quello di sviluppare le capacità delle piccole e medie organizzazioni attraverso un percorso di formazione e attività di scambio di buone pratiche, e fornire il sostegno finanziario attraverso l’apertura di un bando pubblico suddiviso su tre linee di intervento:
Rafforzare i servizi di supporto e di riferimento, e il sistema di segnalazione per le persone LGBTQIA+ sopravvissute e/o a rischio di violenza (per OSC in Italia).
Rafforzare lo sviluppo e l’attuazione della legislazione nazionale e internazionale sulla violenza di genere e relative procedure (per OSC in Italia e in un altro paese europeo).
Le Organizzazioni della Società Civile che parteciperanno al bando, saranno supportate e potenziate tecnicamente e finanziariamente dai partner dell’azione Connecting Spheres, al fine di:
Supporto finanziario per almeno 25 proposte progettuali.
Valutazione dei bisogni organizzativi e tecnici attraverso il coinvolgimento delle OSC.
Sviluppo e promozione di corsi di formazione, realizzati su misura, per il miglioramento delle competenze tecniche delle OSC, attraverso un programma di capacity building.
Eventi di scambio e apprendimento reciproco tra le OSC a livello nazionale e internazionale.
Connecting Spheres si basa sul presupposto che per ottenere una società più equa dal punto di vista del genere, in cui le persone LGBTQIA+ vivono libere dalla violenza in tutte le sfere della loro vita in Italia e a livello europeo, è necessario che avvengano cambiamenti duraturi a più livelli: personale, comunitario, organizzativo e sistemico.
Per questo motivo, l’azione prevede che:
Nell’ambito della linea di intervento 1 istituiranno o miglioreranno spazi sicuri e i sistemi di riferimento per le persone sopravvissute e/o a rischio di violenza di genere, e lo faranno rafforzando l’accesso a servizi adeguati di protezione, assistenza sanitaria, legale e psicologica: questo sarà svolto attraverso la gestione dei casi, la formazione dei professionisti e il servizio di networking e coordinamento fornitori nella risposta alla violenza di genere. Potrebbero esserlo incontri regionali e nazionali ed eventi di apprendimento organizzati per condividere le migliori pratiche tra le organizzazioni della società civile che lavorano su questi temi.
Nell’ambito della linea di intervento 3, i progetti finanziati in Italia e in altri paesi Europei, contribuiscono alla raccolta e analisi dei dati sulla violenza di genere nei confronti delle persone LGBTQIA+ in chiave intersezionale; al miglioramento dei sistemi di protezione e delle leggi che tutelano le persone LGBTQIA+ sopravvissute e ne garantiscono la piena fruizione dei diritti, attraverso le testimonianze raccolte. I decisori politici, i servizi socio-sanitari, legali, giudiziari, il mondo accademico, il network internazionale che lavora in contrasto alla violenza di genere, vengono influenzati e rafforzati attraverso attività che hanno coinvolto le OSC, di disseminazione di buone pratiche, lezioni apprese, e raccomandazioni politiche sviluppate a livello europeo.
Le Organizzazioni della Società Civile (OSC) di piccole e medie dimensioni, con un radicamento sul territorio di intervento possono essere destinatarie dell’azione. Nello specifico: associazioni per la tutela dei diritti umani, associazioni LGBTQIA+, centri antiviolenza, centri anti-tratta, centri di accoglienza, associazioni per i diritti dei minori, altre OSC che lavorano in prima linea per combattere le disuguaglianze e le violenze che colpiscono le persone LGBTQIA+ in Italia, e almeno in altri tre paesi Europei.
Le OSC che partecipano all’azione Connecting Spheres, sono chiamate a svolgere il ruolo di agenti di cambiamento delle politiche e della cultura, attraverso un dialogo costante e il rafforzamento della rete con le Istituzioni e i servizi pubblici a livello locale e regionale, ma anche nazionale ed internazionale. Le organizzazioni saranno la voce della comunità LGBTQIA+, e le loro competenze saranno utili per influenzare positivamente un clima politico e culturale caratterizzato da posizioni ideologiche che ostacolano i processi di advocacy. Inoltre, per promuovere l’alleanza delle OSC a livello europeo, all’interno della linea di intervento 3, le OSC che operano in Italia sono incoraggiate a coinvolgere un partner in un altro paese dell’Unione Europea, per cooperare nell’attuazione di politiche, campagne e attività di comunicazione, per influenzare e trasformare i sistemi di protezione a livello internazionale e migliorare le buone pratiche.
Persone raggiunte dall’azione Connecting Spheres e dai progetti finanziati: