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Importanti multinazionali come Meta, Amazon e McDonald’s hanno recentemente dichiarato il ritiro delle loro politiche di Diversità, Equità e Inclusione (DE&I).
Questi cambiamenti segnano un’inversione di tendenza rispetto agli impegni precedenti volti a promuovere l’inclusione e il rispetto delle diversità nei contesti lavorativi e sociali.
A questa decisione si aggiunge la scelta di Meta di eliminare il fact-checking sulle sue piattaforme, tra cui Facebook, Instagram e WhatsApp, seguendo il modello introdotto da X ( ex Twitter) sotto la gestione di Elon Musk, mossa che ha sollevato preoccupazioni su possibili aumenti nella diffusione di notizie false e disinformazione online.
Queste dichiarazioni hanno suscitato una forte reazione da parte della comunità LGBTQIA+, che sta valutando opporsi a queste aziende e favorire alternative più inclusive, infatti, un recente sondaggio condotto da Gay.it in collaborazione con Arcigay su un campione di 1000 persone LGBTQIA+, ha evidenziato che oltre il 54% dei rispondenti intende orientare le proprie scelte verso brand più attenti ai valori di inclusività.
Le decisioni di queste aziende sono percepite da molti come un riflesso di pressioni politiche globali, che riducono l’attenzione verso la diversità e l’inclusione. Questa situazione spinge la comunità a una riflessione più ampia sull’importanza di supportare realtà impegnate nel rispetto dei diritti umani.